Dal 29 aprile al 1° maggio 2023
IL CAMMINO DEI BULGARI
Simile a mitologico titano dormiente, il monte Bulgheria domina e protegge, dall’alto della sua mole austera, l’ampio e scintillante Golfo di Policastro. Le sue pareti, ora grigie ora brune, levigate e scolpite dalla millenaria forza degli elementi, i suoi strapiombi squarciati da grotte e voragini, le sue aspre guglie, i suoi aguzzi pinnacoli, le sue copiose sorgenti di freschissime acque, offrono uno spettacolo al contempo selvaggio e affascinante. Questo monte pare abbia preso il nome da una colonia di Bulgari stanziatasi nel Ducato di Benevento intorno all’anno 670. Paolo Diacono, storico e cronista del tempo, così racconta nella sua “Storia dei Longobardi”: «Circa l’anno 667, il duca dei Bulgari Altzec (Alzeco), non so perché uscito di patria, entra pacificamente in Italia e presentandosi con tutta la sua gente da Grimoaldo (figlio di Arechi, duca di Benevento) si mette al suo servizio chiedendo di stanziarsi nel suo territorio». Grimoaldo gli mise a disposizione vasti terreni rimasti fino ad allora deserti e incolti che i Bulgari di Alzeco provvidero prontamente a bonificare e coltivare e dove costruirono prima accampamenti, poi case in legno, borghi e villaggi. Occhi bruni e mobili, sopracciglia folte, zigomi sporgenti, labbra marcate, naso schiacciato, testa rotonda, barba rada, capelli lisci e colorito bruno o giallo terreo: questi i caratteri somatici peculiari di questa gente la cui lingua era un misto di mongolo e di slavo. I laboriosi coloni si spinsero anche nel Cilento, ove scelsero di stabilirsi nel territorio del Golfo di Policastro, tra il corso dei fiumi Mingardo e Bussento e i centri abitati di San Severino di Centola, Camerota, Celle di Bulgheria, Roccagloriosa, Acquavena, San Giovanni a Piro e Bosco. E di come e quanto fossero riusciti, questi lontani figli delle steppe turaniche a inserirsi perfettamente nel territorio e nel nuovo ambiente ci fornisce prova attendibile Roberto il Guiscardo, la volpe normanna che, nel 1080, assoldò un cospicuo numero di Bulgari, in qualità di guide, in quanto esperti conoscitori dei passi e dei sentieri del Cilento.