
Provenendo da Monte S. Giacomo si prosegue per la via che porta alla Masseria Rezzo verso il Massiccio del Cervati. In prossimità di una curva a gomito, si prende una sterrata sempre a destra in località Fossa la Vacca (se invece si prosegue dritti, si arriva alla grotta di Vallicelli ove vi è il Rifugio del Peraino, la nostra meta).
Il percorso prosegue in salita verso il Monte Cerasulo e più avanti piega nella direzione opposta dritto per la Calata dei Vaccari. Percorrendo la sterrata, che passa in mezzo ad un bosco rado, si ha il Cerasulo alle spalle e di fronte, sul lato destro, il Cervati e lo sfondo del bosco fitto della Cima di Mercuri. All’altezza di un trivio in una piccola radura si prosegue dritti con decisione sempre verso il folto costone alberato.
Il sentiero, che serpeggia nel bosco fino al valico della Calata dei Vaccari, conduce verso le doline carsiche dei Gravittoni, con le rocce invase da muschio e piante di tasso ed i faggi secolari che svettano sugli inghiottitoi. Poco oltre si attraversano dei pianori erbosi circondati da ontani di media grandezza e da faggi, mentre sulla destra appaiono finalmente sempre più nitide le cime del Cervati.
Continuando per il sentiero, che si perde fra i prati e la fitta faggeta, tenendo sulla destra i costoni rocciosi del monte, si raggiunge una nuova sterrata (quota 1450) proveniente da Piaggine. Tale strada si inoltra nel suggestivo Bosco dei Temponi e termina in un piccolo spiazzo. Da qui si prosegue sempre scendendo verso la Fontana degli Zingari e la Sorgente dell’Acqua che Suona per la cui vallata si scende in maniera ripida verso la strada che abbiamo lasciato all’inizio e che verso destra ci condurrà alla struttura del Peraino.