AL MONTE CALVELLUZZo -

Pomeriggio visita di MARSICO NUOVO CON guida locale

SABATO 10 giugno 2023

APPUNTAMENTO USCITA MARSICO NUOVO SS DELLA VAL D'AGRI.

CONTRIBUTO ASSOCIATIVO EURO 10

(Per partecipare occorre essere soci del circolo arci "Outdoor Campania")

CHI VUOLE PUO' PARTECIPARE CON PULMINO ASSOCIATIVO CHE PARTE DA PIAZZA DELLA CONCORDIA DI SALERNO ALLE ORE 8 (+ euro 10)

INFO: Leo 340 6587806

 

Il percorso parte dalla zona Lago sulla sp che conduce da Marsico Nuovo a Calvello. Boschi spettacolari con querce gigantesche che fanno "concorrenza" alle faggete circostanti. La prima parte del percorso segue una traccia sterrata bene evidente fino all'ultimo tratto in cui ci si inerpica verso la prima cima: Serra di Calvello posta a quota 1.560. Di qui il percorso diviene particolarmente piacevole seguendo la cresta per ben 3/4 chilometri. Un saliscendi fino alla cima già visibile in lontananza del Monte Calvelluzzo (siamo quota 1.700). Panorami a °360 cominciando dal vicinissimo Monte Vulturino, poi le Dolomite Lucane e dietro la Puglia, Il Monte Vulture, la catena deggli Alburni con la parte finale verso il Cervati e la zona del Monte Sirino- Papa ed in lontananza il Pollino.....

SCHEDA TECNICA

Localita'
di partenza
Zona Lago (1.300)
Localita'
di arrivo
Cima del Monte Calvelluzzo (m. 1.700)
Caratteristiche
Ambientali
natura incontaminata e selvaggia con ampi panorami su ben quattro Regioni: Basilicata, Puglia, Calabria e Campania
Difficolta'
"E" Escursionistica
Dislivelli
+/- 560 m↓
Sviluppo
14 km circa per salire e scendere
Tempi di
percorrenza
6/7 ore circa comprese le soste per fotografare
Periodi
consigliati
periodo primaverile

L'istituzione del parco della Val d'Agri era stata prevista già a partire dalla legge quadro n. 394/1991 e successivamente ribadita dalla legge n. 426 del 1998, secondo la quale, nell'articolo 2, comma 5, si sarebbe dovuto attuare un provvedimento istitutivo del parco che fu poi emanato nel 2006. Il DPR del 25 luglio 2006, tuttavia, non ottenne il parere favorevole dalla conferenza unificata, sicché, di fatto, un altro provvedimento fu necessario, ossia il DPR dell'8 dicembre 2007[1]. Il forte ritardo, rispetto al periodo dei primi anni novanta in cui fu ideato il progetto e che ancora si registra nell'istituzione degli organi di rappresentanza, è da imputare alle forti pressioni di alcune multinazionali petrolifere, ma anche dell'Eolico, cosa che sta attualmente condizionando negativamente molte altre aree di grande interesse naturalistico e che andrebbero protette.

Il suo perimetro si staglia su una larga parte dell'Appennino Lucano, lungo un articolato confine che dalle vette dei monti Volturino e Pierfaone si estende fino al massiccio del Sirino, che comprende alcune delle maggiori cime dell'Appennino meridionale. Tra questi due complessi, imponenti e frastagliati, si aprono a ventaglio le cime più dolci del massiccio della Maddalena, una catena montuosa, dal profilo dolce e meno elevato, che racchiude l'alta valle del fiume Agri. La sua posizione geografica ne fa un perfetto corridoio ambientale tra le due grandi riserve naturali del parco nazionale del Pollino e del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, al centro del sistema regionale delle aree protette.