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Ad Arechi II successero: Grimoaldo III, che continua l'opera paterna, Sicone, che assedia Napoli e si appropria del corpo di San Gennaro, Sicardo che occupa l'isola di Lipari, conquista Amalfi, ed istituisce la zecca cittadina (soldo d'oro), Siconolfo, che dopo una lunga e cruenta serie di battaglie contro Radelchi -principe di Benevento- firma con questi un trattato di pace e di spartizione del Regno della Longobardia Minore (847 d. C.), dando vita al Principato autonomo di Salerno, comprendente la gran parte della Campania, la Lucania, la Calabria settentrionale. Le vicende del Principato sono descritte nel Cronicon Salernitanum che riporta altre figure importanti di regnanti longobardi. Dall' 870 al 915 Salerno contrasta le ripetute invasioni dei Saraceni alleati o al soldo di Napoli. Nel 943 sale al trono Gisulfo, sotto il cui regno vengono traslate a Salerno le reliquie di San Matteo, protettore e patrono della città, viene immesso sul mercato il Tarì d'oro con la iscrizione Opulenta Salernum, e l'incisione delle mura cittadine, e funziona il Collegio Ippocratico Salernitano, quale anticipatore della Scuola Medica. |